I criteri con cui si è pensato di connotare gli spazi dell’ex Oratorio del complesso ex Salesiani di Faenza rispondono a concetti di semplicità e rigorosità formale, sia nei caratteri architettonici sia in quelli compositivi funzionali, forme pure, linee essenziali.
L’edificio, originariamente destinato a funzioni ricreative e formative, era l’ideale per un intervento di rigenerazione urbana, attraverso una attenta ristrutturazione, per ospitare gli spazi della scuola di Musica G. Sarti.
Intervenire in maniera decisa ma delicata ha permesso di adeguare strutturalmente l’edificio alle più nuove normative in materia di sicurezza senza stravolgere l’impianto distributivo dell’edificio stesso; nascondere supporti e cerchiature ha contribuito a rendere gli spazi meno tecnologici e più familiari, pensando di poter offrire agli utenti un ambiente confortevole e funzionale.
Le nuove frontiere dell’insegnamento si propongono di coinvolgere lo studente completamente nella vita scolastica, gli alunni passano molto più tempo a scuola rispetto a una volta e sono impegnati in attività anche diverse dallo studio che prevedono l’utilizzo di spazi diversi dall’aula tradizionale. La Scuola di Musica per le sue peculiarità intrinseche, necessita ancora di più di spazi relazionali per le esigenze specifiche delle materie insegnate, ecco perché si è pensato di trasformare i lunghi corridoi su cui si affacciano le aule, in luoghi di sosta, di informazione e di esposizione, pensati anche come luoghi di sosta, spazi caratterizzati e non anonimi.
I suoni della quotidianità sono ingentiliti dai materiali appropriati che ne attutiscono l’impatto come a creare un tappeto musicale di accompagnamento a gesti e movimenti.